Creazione di una struttura per la cura della calcolosi urinaria

La calcolosi urinaria è una malattia molto diffusa non solo nella popolazione adulta, ma anche in quella pediatrica. Nei Paesi occidentali l’incidenza , storicamente poco frequente, è decisamente aumentata per alcuni fattori: mutazione degli stili di vita ed alimentari con elevata incidenza di obesità e alterazioni metaboliche ; immigrazione significativa di bambini da altri continenti e da Paesi a risorse limitate. L’ età di più frequente riscontro è tra i 2 e i 4 anni, epoca precoce e che richiede una competenza urologica prettamente pediatrica. Il 70% circa dei bambini con calcoli può presentare una malformazione urinaria associata. La calcolosi spesso è causa di sintomatologia acuta per complicanze ostruttive ed infettive che portano ad un’osservazione in Pronto Soccorso in circa il 40% dei casi. La calcolosi riconosce quindi cause diverse: metaboliche, nutrizionali, infettive o da stasi secondaria ad ostruzione; alcune forme di litiasi, quali ad esempio la cistinuria, hanno un’origine genetica.
La calcolosi urinaria tende a recidivare: la storia naturale della malattia calcolotica indica che, se un soggetto ha avuto due calcoli renali, è più facile che ne sviluppi altri in seguito. Un calcolo non curato nel tempo aumenta di dimensioni, può causare infezioni urinarie recidivanti e danni talvolta irreparabili ai reni. L’insorgenza di insufficienza renale cronica di grado lieve-moderato ha un frequenza del 20%. La calcolosi in età pediatrica è raramente singola: la maggior parte delle volte il bambino si presenta alla nostra osservazione con calcolosi multiple e complesse, spesso associata a idronefrosi di grado moderato-severo e con segni di sofferenza renale.
La patologia è motivo di discussione clinica collegiale e confronto tra pediatri, nefrologi , chirurghi urologi pediatri per fornire al piccolo paziente le procedure terapeutiche meno invasive e dolorose, garantendo sempre la massima efficacia.

Approccio diagnostico e terapeutico
Nell’ultimo decennio si sono profondamente modificati:

  • gli aspetti epidemiologici;
  • l’impostazione degli interventi profilattici (riduzione della calcolosi vescicale endemica);
  • l’approccio terapeutico chirurgico con lo sviluppo di tecniche mini-invasive integrate: endourologiche percutanee, endoscopiche retrograde o extracorporee utilizzando diverse fonti di energia (balistica, ultrasuoni, laser ad holmio) relegando ad un ruolo marginale, di ultima scelta, il ricorso alla chirurgia tradizionale a cielo aperto. Tali fattori rendono le tecniche di trattamento della urolitiasi, specialmente la litotrissia extracorporea, ripetibili anche a distanza di poco tempo.

Quale trattamento scegliere
La scelta della tecnica appropriata per il trattamento della calcolosi dipende da molteplici variabili:

  • natura;
  • dimensioni;
  • numero;
  • posizione dei calcoli;
  • anatomia delle vie urinarie.

Tutti i pazienti quindi sono sottoposti ad accertamenti quali studio metabolico delle urine delle 24 ore e studio morfologico delle vie urinarie (Ecografia renale e vescicale e Rx Urografia).
La litotrissia extracorporea (ESWL Extracorporeal Schock Wave Lithotripsy)
Rappresenta di gran lunga, anche nel bambino, il trattamento di prima scelta della urolitiasi: si tratta di una tecnica che permette la frantumazione del calcolo utilizzando un apparecchio che genera onde d’urto. Spesso è necessaria una lieve sedazione sia a fini analgesici, sia perché è indispensabile l’immobilità del paziente.
“Puntato” il calcolo con un mirino, grazie all’ausilio di una sonda ecografica o con una radiografia, vengono liberate onde d’urto che sono “collimate” verso il calcolo stesso, frantumandolo.
La UOC di chirurgia Pediatrica dell’Ospedale dei Bambini Buzzi ha maturato un esperienza in questo campo avvalendosi dell’apparecchio in dotazione all’Ospedale Bassini dell’Azienda ICP. Tale attività ha permesso di trattare oltre 10 bambini affetti da calcolosi pielo-caliceale. È caratterizzata da un’elevata efficacia e non invasiva, è ben tollerata dai bambini che il giorno dopo il trattamento vengono dimessi. Il bambino più piccolo che abbiamo trattato aveva 2 anni e mezzo. Ha risposto bene alla procedura in termini di tolleranza e di efficacia .
La ureterolitotrissia endoscopica (ULT)
È un’indicazione principe per la calcolosi ureterale lombare e pelvica. Si tratta di una tecnica endourologica raffinata ed elegante che si effettua attraverso uno strumento semirigido chiamato ureteroscopio, del diametro di 8 Fr e un litotritore balistico (elettromeccanico). La tecnica richiede strumenti delicati e una non indifferente manualità ed esperienza. La Chirurgia Pediatrica del Buzzi ha realizzato parecchie procedure con successo, avvalendosi tuttavia di un contratto di noleggio dell’apparecchiatura, che non consente di assicurare in modo continuativo la prestazione ai piccoli pazienti e non permette la disponibilità di tecnologie di ultima generazione, più efficaci e rapide nella litotrissia.
La nefrolitototrissia percutanea (PCNL)
Per alcune forme di calcolosi renale, specialmente per le forme a stampo e multiple (calcoli di cistina, calcoli a stampo del gruppo caliceale inferiore) la procedura terapeutica migliore è rappresentata dalla nefrolitototrissia percutanea (PCNL) che spesso va associata o preceduta da una o più sedute di litotrissia extracorporea per meglio ottimizzare il risultato finale. La PCNL consiste in un approccio endourologico con accesso alle cavità escretrici renali attraverso la cute, la parete addominale ed il parenchima renale sotto controllo radiofluoroscopico intraoperatorio. Si punge il calice renale prescelto con accuratezza e definito in base ai rapporti stechiometrici tra distribuzione spaziale dei calici, sede dei calcoli e posizione del rene rispetto all’apparato escretore. Tale manovra deve essere affidate ad operatori particolarmente esperti.
La UOC di chirurgia Pediatrica ha una Unità Semplice di Urologia Pediatrica, di cui è responsabile il dott. Giorgio Selvaggio che è dedicata al trattamento di tutte le patologie uro-genitali, congenite ed acquisite, tra cui la calcolosi urinaria. La richiesta di prestazioni endourologiche per calcolosi nel bambino è molto frequente ; la domanda dell’utenza non trova spesso risposta adeguata in termini temporali e di disponibilità di tutte le tecnologie necessarie. Tuttavia negli ultimi 8 anni il dott. Selvaggio ha maturato una qualificata esperienza ed elevata competenza nel trattamento mininvasivo, endourologico della calcolosi. Per questa ragioni si ritiene fondamentale la acquisizione di uno strumentario completo per il trattamento della calcolosi nel bambino, in modo da poter rispondere alla domanda degli utenti dell’area di Milano e della Regione Lombardia.
La struttura necessità di un Laser ad olmio ultra pulsato, un Videoureterorenoscopio flessibile 8 Fr, un Ureterorenoscopio rigido 7 Fr, un Cistoscopio universale Ch 9,5, un Cistouretroscopio neonatale Ch 8 ed un Set per Minipercutanea (PCNL).
Il costo totale della strumentazione è di € 100.000.
La nostra Fondazione Alberto Mascherpa Onlus ha donato 100.000 Euro (Maggio 2016) per la creazione della sala Alberto Mascherpa, dove verranno curate le calcolosi urinarie nei bambini (Litotrissia).
La struttura è stata inaugurata l’11 Novembre 2016.